Ritratti incrociati – concerto

Lunedì 22 Agosto 2022
Auditorium
Orazio Sciortino – pianoforte
L’idea di danza rappresenta la filigrana di questo programma da concerto e unisce idealmente le figure di Liszt, Busoni e in un certo senso la mia musica. Antiche canzoni, ritmi, timbri di strumenti che sembrano provenire da mondi lontani sono parte di un itinerario creativo fatto di suggestioni sonore provenienti da luoghi che albergano più nella dimensione del sogno che in quella della memoria. Verso la modernità approda Busoni con le sue visionarie Elegie in cui riconoscibili melodie popolari (“Feneste che lucive” nell‘Elegia n. 2 “All’Italia” tra le altre) sottostanno ad una trama timbrica opaca e nebulosa che riporta a certi paesaggi lacustri autunnali più che alla solare mediterraneità. L’Elegia n. 2 sembra raccontare le tappe di un viaggio in Italia, non senza qualche luogo comune, fatto da un curioso intellettuale del Nord Europa più che da un compositore italiano.
Di diverso approccio è la ricerca compositiva di Liszt. Le Rapsodie Ungheresi, specialmente le ultime, e più in generale il tardo Liszt, sono lavori di alto virtuosismo compositivo prima ancora che pianistico, un vero laboratorio del pensiero musicale che scardina i riferimenti armonici e timbrici tradizionali, e profeticamente disegna le linee fondamentali della musica del Ventesimo Secolo. Bartok accoglierà l’eredità lisztiana e ne farà il suo punto di partenza. Le mie Promenades – 7 passeggiate immaginarie per sopravvivere ad una quarantena, sono state scritte nel settembre 2020 in occasione della mia infezione da COVID-19. Chiuso nelle quattro pareti di una stanza, ogni gesto, anche necessario, diventava inutile, senza proiezione, senza motivo di essere compiuto: il minuto uguale ad un’ora, un’ora uguale ad un giorno intero, senza noia, nell’apatico scorrere del tempo. Avevo appuntato delle idee musicali per cercare una scansione del tempo, per riempire il tempo nell’illusione di costruire qualcosa. Un’imposizione. Ogni movimento di questa suite è stato scritto in due giorni, un giorno per pensare e annotare, un altro giorno per definire, il giorno successivo per rimuovere dalla memoria il lavoro dei due giorni precedenti. E ricominciare. Superata la quarantena ho poi rivisto e reso eseguibile l’intero ciclo senza toccare nulla dell’operato di quei giorni. Sono nate sette passeggiate, Promenades appunto, ognuna con un titolo che si riferisce a “oggetti” della memoria o del nostro quotidiano, o di un quotidiano immaginario. Ogni brano è costruito a partire da un “meccanismo” inutile, una serie di armonie, o dei patterns ritmici che non hanno un vero e proprio sviluppo, si esauriscono in se stessi e si ripetono sempre in forme diverse e autonome. I singoli movimenti possono forse essere considerati come tappe di una giornata di quarantena, dal momento del risveglio, alle attività della giornata sino alla sera e al momento della notte.
Orazio Sciortino
Franz Liszt
Rapsodie n. 5 e 13
Ferruccio Busoni due Elegie:
n.2 All’Italia! In modo napolitano
n.4 Turandots Frauengemach
Orazio Sciortino
Promenades: 7 passeggiate immaginarie per sopravvivere ad una quarantena
Awakening
Unconscious Rag
Circular Waltz
Saltarello
Pain Chain
A day dies dancing, darkening
Circular thoughts
Franz Liszt
Rapsodia n. 12
Parafrasi sul Rigoletto