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Ottetto d’archi “Niccolò Paganini” – concerto

dell’Orchestra Giovanile Regionale “Paganini”
Direttore Vittorio Marchese

Mercoledì 14 Luglio 2021
Chiesa di Sant’Andrea, ore 21.30

Violini: Vittorio Marchese, Yesenia Vicentini,
Filippo Bogdanovic, Filippo Taccogna
Viole: Andrea Paganelli, Teresa Valenza
Violoncelli: Carola Puppo, Daniele Canepa

“Geni in fuga”

La fuga è la forma musicale in cui la capacità del compositore si divide tra tecnica matematica e creatività artistica. È basata sull’imitazione, sotto forma di canone, di un tema che, dopo essere stato esposto da un primo strumento, viene ripetuto in sovrapposizione da tutti gli altri, intrecciato ed elaborato nei modi più disparati.

Nasce prima del ‘600 e ha messo alla prova il talento della maggior parte dei compositori della storia.

Nel caso del programma di questa sera, possiamo assistere all’approccio alla fuga di tre grandi rappresentanti di altrettanti periodi storici. Johann Sebastian Bach nel Barocco, Wolfgang Amadeus Mozart nel Classicismo e Felix Mendelssohn nel pieno Romanticismo. Tre compositori, ma soprattutto tre geni.

Bach, il maestro della fuga, tra le centinaia di queste composizioni dedicate ad ogni strumento, scrive “L’arte della fuga”, diciannove contrappunti (sinonimo di fuga) tutti scaturiti dallo stesso tema. Un’opera monumentale che non riuscì a terminare prima della morte. Noi ascolteremo il primo contrappunto, un momento quasi ascetico, nel quale l’essenza perfetta della forma è visibile come controluce.

Mozart
 e Mendelssohn sono accomunati per essere stati i due talenti più precoci della storia della musica. Del primo è nota la storia tumultuosa, mentre troppo spesso si ignora che Mendelssohn già a dodici anni iniziasse a scrivere le sue prime sinfonie e che a sedici, l’età alla quale compose l’ottetto op 20, già gestisse una stagione concertistica (Mozart scrisse invece Adagio e Fuga Kv 546 a trentadue anni, quindi quasi al termine della propria vita).

Il quarto movimento dell’Ottetto è basato sulla riproposizione fugata di un tema gestito su quattro voci e concluderà un programma che ci accompagnerà nell’esplorazione di un percorso sonoro che in meno di ottant’anni anni porterà la musica dalle eleganti sonorità settecentesche alle poderose masse sonore del Romanticismo più maturo.

  • J.S.Bach, primo contrappunto dell’Arte della Fuga
  • W.A. Mozart, Adagio e Fuga in Do Maggiore Kv 546
  • F. Mendelssohn Bartholdy, Ottetto op. 20
    Allegro ben moderato, ma con fuoco
    Andante
    Scherzo. Allegro leggerissimo
    Presto