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#IoSonoMusica / Catherine Jones

La violoncellista Catherine Jones si esibirà il 10 Luglio assieme al clavicembalista Enrico Baiano nel concerto Si suona, a Napoli!

In collaborazione con MEMO Grandi Magazzini Culturali i musicisti rispondono al Levanto Music Festival – Amfiteatrof che si terrà dal 2 Luglio al 12 Settembre 2021.

La musica è, è stata e sarà… Ho la fortuna di portare musica dentro e fuori di me per un momento passeggero, ogni volta che posso suonare il mio strumento.

Tutta la musica in una sola frase.
Tutta l’Arte sarebbe Musica, se potesse…” Anthony Burgess

Com’è entrata la musica nella sua vita?
La musica è entrata nella mia vita molto presto, a scuola in Australia, quando avevo 6 anni. Dopo aver fatto un test di musica nella mia classe, scelsero 4 o 5 bambini con più spiccata attitudine musicale per studiare violino o violoncello. Avevo scelto il violoncello (o forse i miei genitori l’hanno scelto per me, non mi ricordo!) ed è a quel punto, involontariamente, che ho incontrato lo strumento per la prima volta.

Il primo incontro con il suo strumento.
Il mio primo vivido ricordo di ascolto risale a quando avevo 11 anni e ho ascoltato un gruppo di giovani musicisti durante un campo estivo di musica da camera a Perth. Stavano suonando il Quintetto per due violoncelli di Schubert e l’emozione è stata enorme… La musica era così bella e commovente! Ancora oggi Schubert rimane uno dei miei compositori preferiti e il Quintetto in Do maggiore D956 uno dei miei brani preferiti.

Come racconta il suo rapporto anche fisico con il violoncello?

Ho sempre avuto un rapporto fisico molto intenso con il violoncello, forse perché lo strumento era grande come me quando ho cominciato a suonarlo. Il suono del violoncello è veramente la mia voce, non so cantare molto bene ma posso cantare molto bene col violoncello, sì!

Le esperienze musicali più belle. Da ricordare e raccontare.
Ho avuto così tante esperienze meravigliose suonando che è molto difficile sceglierne una… La vita di un musicista è così piena di bellezza! Direi che i tanti anni che ho suonato Bach, soprattutto le Passioni di San Giovanni e San Matteo, con The Amsterdam Baroque Orchestra hanno lasciato un segno. E più recentemente, studiando ed eseguendo il repertorio napoletano del ‘700 per violoncello, concerti e sonate… e poterlo fare proprio a Napoli, è stato bellissimo! Bellissimo ricordo anche il periodo che ho passato a Hobart (Tasmania) per registrare il mio disco più recente, Cello Napoletano.

risposte jones

Il suo sogno (realizzabile) nel cassetto.
Il mio sogno più realizzabile in questo momento è trovare fondi per registrare altra musica napoletana per violoncello solo mai registrata e, se possibile, farlo a Napoli. Il sogno più grande sarebbe avere la possibilità di fare questa registrazione e continuare la mia carriera con un bello strumento italiano. Amo molto il mio violoncello, che è uno strumento londinese dei primi del 18mo secolo, ma gli anni nei quali ho potuto suonare un Nicola Gagliano sono stati davvero speciali.

A cosa serve la musica?
Una domanda molto pertinente, soprattutto in questo momento. La musica unisce le persone, le anime di quelli che suonano e di quelli che ascoltano. La musica libera le emozioni, anche profonde; la musica libera pensieri e sensazioni che non si possono spiegare e nemmeno capire. E in questa esperienza siamo uniti, tutti insieme, tutti gli esseri senzienti. Come tutta l’arte, la musica dà un valore a tutto ciò che siamo. Ancor più speciale perché esiste soltanto nel momento in cui la suoniamo.